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Penne nere in gran lustro per l’80° di fondazione Stampa

In una Albino pavesata di bandiere tricolori, domenica 17 maggio scorso oltre 1000 persone hanno assistito per le strade del centro storico al passaggio del corteo, accompagnato dalle note delle fanfare alpine

Non c’è che dire. Quando si muovono gli alpini di Albino è sempre un grande successo. Se poi c’è da organizzare un grande evento come i festeggiamenti per l’80° anniversario di fondazione del gruppo, allora la città deve fare i conti con la loro tenacia, generosità, disponibilità, che porta a traguardi spesso inimmaginabili. E così è stato nello scorso mese di maggio, quando le penne nere albinesi, guidate dal loro capogruppo Giuseppe Carrara hanno allestito in modo impeccabile la festa per l’80° anniversario di fondazione del gruppo alpini di Albino.

Tanti i momenti messi in locandina da Carrara, Moioli, Albergoni, Lebbolo e soci (vanno ricordati tutti, ma veramente tutti), ma certamente ci sono state delle occasioni che hanno maggiormente colpito la cittadinanza: fra queste la sfilata per le vie del paese, con le autorità provenienti da tutta la provincia, gli alfieri delle altre sezioni bergamasche, con i loro labari e gagliardetti, i gruppi di penne nere provenienti da tutta la provincia di Bergamo (ben 97), senza dimenticare le autorità cittadine, amministrative, militari, religiose, che hanno partecipato con grande intensità all’evento. In una Albino pavesata di bandiere tricolori (molte sono ancora appese ai balconi e alle finestre delle case), con oltre 1000 persone che hanno assistito per le strade del centro storico al passaggio del corteo, accompagnato dalle note delle fanfare alpine (da sottolineare quella di Scanzorosciate). Un’autentica marea di gente, che si è riversata per le strade ad applaudire il passaggio degli alpini, in una festa cittadina di grande effetto, come non capitava da anni. Tutti insieme, donne e uomini, grandi e piccoli, a celebrare un grande evento, che rimarrà certamente fra le pagine più belle e significative della storia di Albino.

Altro grande momento di festa, l’incontro al Parco Alessandri, sede degli alpini, dove si è svolta la cerimonia dell’alzabandiera e la Messa al campo, presieduta dal prevosto di San Giuliano, don Giuseppe Locatelli, che ha sottolineato il carattere degli alpini, “gente che non parla tanto, ma è sempre pronta a dare una mano”.

Qui, sempre al Parco Alessandri, si sono poi svolte le premiazioni, alla presenza di un picchetto d’onore del battaglione Morbegno del reggimento 5° Alpini, di stanza a Vipiteno, in Alto Adige, e di numerose autorità, che hanno fatto ala alla ricorrenza: il sindaco di Albino, Piergiacomo Rizzi; il presidente dell’ANA di Bergamo, Antonio Sarti; il segretario della sezione di Bergamo, gen. Elio Carrara; il presidente del consiglio regionale lombardo Giulio De Capitani; il consigliere regionale Giosuè Frosio. Fra i premiati, tre reduci albinesi di Russia: Valentino Carrara, Vico Noris e Giovanni Spinelli.

Ulteriore momento di festa, l’inaugurazione dell’aula-museo, situata al primo piano della sede del gruppo alpini, dove sono conservati e dettagliati con informazioni, cimeli, fotografie, documenti e memorie delle penne nere. Al taglio del nastro, insieme al presidente ANA di Bergamo, Antonio Sarti, era presente Angiola Gasparini, 68 anni, figlia di Vittorio Gasparini, il capitano albinese degli alpini, medaglia d’oro al valor militare, fucilato dai fascisti in Piazza Loreto, a Milano, il 12 agosto 1944.

Gianluigi Carrara

 

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