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La valle che vorremmo Stampa

Tutti dobbiamo interrogarci e prendere consapevolezza che dalle scelte di oggi dipenderà molto dell’avvenire dei nostri figli: non possiamo pensare di delegare tutto a chi “decide” limitandoci a recriminare sui guasti e rivendicare improbabili diritti

 

E’ necessario fare uno sforzo e immaginare in quale contesto ci piacerebbe collocare la Valle del Lujo tra venti o trent’anni. Non è un gioco intrigante o, peggio, uno sterile esercizio di futurologia: se non abbiamo chiara la direzione di marcia e l’obbiettivo a cui tendiamo qualunque scelta fatta oggi o nell’immediato futuro può risultare insensata o controproducente.

In questi anni la “vocazione” della nostra Valle è stata più volte rovesciata, si è speculato su scenari improbabili e il risultato è sotto gli occhi di tutti.

Approdo naturalistico in funzione del turismo? Quale tipologia di turismo? Oppure sede di insediamenti artigianali e di piccole attività imprenditoriali? Sito privilegiato per le seconde case vuote dieci mesi l’anno? O ancora quartiere dormitorio che pian piano perde la connotazione borgo-rurale e si spoglia di connessioni relazionali e senso di appartenenza?

Potremmo continuare su molte altre ipotesi, ma è un fatto che mai nessuno ha proposto e condiviso un trend di sviluppo sostenibile e concreto, mettendo in campo pensieri compiuti e risorse vere.

Non è necessario essere scienziati eccelsi per comprendere che le valli prealpine stanno lentamente “scivolando” verso la pianura: le attività produttive e agricole sono franate dai versanti montani ai fondovalle, dalle vallette laterali alla valle principale, e, come seguendo il corso dei fiumi, stanno spostandosi verso la pianura. C’è un motivo molto semplice e intuitivo: l’energia che prima era data dall’acqua oggi si trova disponibile in altra forma e allo stesso costo ovunque, quindi la differenza la fanno altri fattori: infrastrutture, costi, logistica, vicinanza ai grandi mercati e così via.

Naturalmente anche l’andamento demografico segue questo trend: l’incremento della popolazione in provincia di Bergamo è molto diverso tra i comuni che sono sulle grandi direttrici di sviluppo economico lungo autostrade e linee ferroviarie e i comuni delle valli, specie risalendo verso la montagna.

Dentro questo progressivo collasso, che istituzioni e enti locali sembrano tranquillamente ignorare, vogliamo fare qualche riflessione a voce alta sul possibile destino della valle del Lujo?

In questi ultimi anni la popolazione residente in Valle del Lujo è aumentata, attratta da una serie di fattori naturali (paesaggio, ambiente, prossimità alla città, tranquillità) o più indotti (forte offerta immobiliare, costi leggermente inferiori rispetto ad Albino), ma oggi questa equazione vacilla: l’intensa edificazione ha reso meno attraenti ed ameni i nostri luoghi; la scarsa qualità del costruito rende meno conveniente investire qui, il progressivo deterioramento dei servizi primari, l’assoluta mancanza di offerta culturale e/o ludica per il mondo giovanile, le scarse prospettive occupazionali, il progressivo defilarsi dal resto del contesto comunale (non a caso sulla direttrice principale della Val Seriana) ha sicuramente peggiorato la qualità della vita.

Questa lunga premessa serve a evitare luoghi comuni e convinzioni per cui le cose basta evocarle perché accadano. Nessuno ci regalerà prospettive esaltanti o certezze economiche solo dicendo che la Valle deve riscoprire la sua vocazione turistica, sia pure “leggera” e da fine settimana, o riciclarsi dentro ad una agricoltura di prossimità (leggasi orti e piccoli campi coltivati con prodotti biologici e a chilometri zero). Ne tanto meno possiamo “obbligare” privati a intraprendere attività a perdere, oltretutto consumando ulteriore terreno in una situazione già di precario equilibrio.

O in questo quadro di decrescita controllata che crea opportunità nuove ci crediamo e facciamo un serio investimento mettendoci risorse, progettazione, creando le condizioni perché sia possibile edificare qualcosa di sostanzioso e duraturo, oppure conviene mettere altri punti all’ordine del giorno di questo dibattito sul futuribile.

Nell’attuale momento di difficile congiuntura economica i ritardi e le contraddizioni accumulati in tanti anni di accidia amministrativa rendono ulteriormente fosco l’orizzonte che si profila e raffigurano la necessità di un impegno straordinario e di un progetto dedicato affinché i residenti della valle del Lujo possano finalmente evolvere a pieno titolo verso lo status di cittadini di Albino.

Per realizzare questo indispensabile obiettivo è necessario l’impegno e il senso di responsabilità di ciascuno che abita il territorio ed ha a cuore il futuro della propria comunità.

A.C.

 

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