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80° ANNIVERSARIO DI FONDAZIONE DEL GRUPPO ALPINI DI ALBINO Stampa

Quattro giorni di festeggiamenti e un nuovo museo per il gruppo alpini di Albino che, quest’anno, celebra una data importante, il proprio 80° anniversario di fondazione. La sezione è nata, come tengono a dire i soci, quasi per una “evoluzione naturale”, in concomitanza con il termine della Grande Guerra, ad opera dell’ufficiale alpino Carlo Bossi, divenuto poi tenente colonnello, pluridecorato al valor militare. Il 7 luglio 1929 fu una giornata di grande festa e la consegna solenne del gagliardetto alla neonata sezione avvenne alla presenza delle più alte autorità locali e provinciali, quali il podestà, il prefetto, il questore, la procura del re e i diversi onorevoli, oltre a una ampia schiera di alpini bergamaschi e di bersaglieri. Questi due corpi, infatti, inaugurarono i rispettivi gagliardetti lo stesso giorno, insieme, dando vita a una festa che in Albino si ricorda essere stata una delle più grandiose.

Le penne nere si dedicarono all’attività di promozione e patronato verso le famiglie e i giovani in età di leva, oltre alla rappresentanza nelle cerimonie più importanti, sul territorio provinciale e non e alla presenza a tutte le adunate nazionali. L’allora maggiore Bossi fu capo gruppo, senza interruzioni, fino al 1940, anno in cui venne trasferito a Bergamo e dopo pochi anni succedette l’evento tragico del secondo conflitto mondiale. Al termine della guerra, i pochi che riuscirono a rimpatriare non dimenticarono i compagni caduti e, senza perdersi d’animo, diedero inizio subito alla ricostruzione, dando nuovo impulso alla vita del gruppo. Quest’ultimo, non avendo a disposizione una propria sede, trovò ospitalità prima presso l’albergo Falcone, poi al bar Garibaldi e quindi al Roma. Dal 1994 la sede degli alpini di Albino è all’interno della nuova palazzina, dagli stessi soci edificata, al 18/a di via Mons. Camillo Carrara, presso il parco Alessandri.

L’attività di rappresentanza e collaborazione attiva con l’ANA non è mai cessata; infatti – tengono precisare i soci, attualmente in 170, di cui 54 amici - alpini di questo gruppo hanno preso parte agli interventi al Vaiont, in Irpinia, nel Belice, all’asilo di Rossoch in Russia. Va ricordato che all’interno del Comune di Albino operano altri due gruppi alpini: quello della Valle del Lujo del 1970 e quello di Comenduno, costituitosi nel 1957”.

Il gruppo si prende cura del suddetto parco Alessandri, gestisce il bar della sede ma dispone anche di un proprio coro costituito da circa 15 elementi; vi è poi una commissione che si occupa della raccolta dei reperti per il museo, testimonianze e documenti inerenti la storia degli alpini. In più, l’attività degli alpini si esplica in una serie di interventi a sfondo sociale, sia ricreativi che assistenziali, e rendono supporto a iniziative promosse da altri enti che operano sul territorio. Nel dettaglio, ecco gli ambiti di intervento ordinario: il piedibus degli scolari, feste e momenti ricreativi al parco, assistenza agli anziani, collaborazione logistica con i gruppi sportivi, colletta alimentare, con la raccolta di generi alimentari e fondi destinati al Terzo Mondo. Ogni intervento ha il comune denominatore della beneficenza e del volontariato.

A proposito di festa, dal 14 al 17 maggio sono in programma delle manifestazioni sul territorio per la celebrazione dell’80°. Si comincia giovedì 14 maggio, alle 16, con l’animazione nel parco Alessandri per tutti i bambini, alla presenza del gruppo Progetto Giovani del Comune. Alle 21, avverrà la presentazione delle manifestazioni alla cittadinanza albinese e, a seguire, la compagnia del Teatro Stabile Dialettale Città di Albino si esibirà con la commedia dialettale Ol me bel tesurì, presso il parco, mentre in caso di pioggia all’auditorium. Venerdì 15 maggio, alle 16, ancora animazione al parco per bambini, mentre alle 21, stessa sede, sarà la volta del concerto del complesso bandistico di Albino, che in caso di maltempo verrà dislocato anch’esso all’auditorium. Esibizione del gruppo folcloristico I Sifoi di Bottanuco sabato 16 maggio, dalle 15, per le vie del centro storico, mentre nel parco Alessandri verranno allestiti spazi a tema, ispirandosi ai vecchi mestieri, con la partecipazione dei gruppi: Taissine di Gorno, Compagnia del Fil de Fer di Piario, Donne dell’era del ‘900 di Rovetta e Bossico Folk di Bossico. Alle 21, poi, il coro Idica di Clusone terrà un concerto in tre parti presso l’auditorium, seguendo il seguente programma: nella prima parte, dedicata alla Guerra ’15-’18, verranno proposte La Tradotta, Stelutis Alpinis, Sul cappello, Va l’Alpin sulle alte cime. Nella seconda parte, concentrata sulla Guerra ’40-’45, invece: L’ultima notte, Margherita, Nikolajweska e Kalinka. La terza e ultima sezione comprenderà canti vari, tra cui: Madonna dei Campelli, Quel mazzolin di fiori, Bergamo canta, Preghiera dell’alpino, con ultima la sempre toccante Signore delle cime. Per finire, domenica 17 maggio, alle 8.30, è previsto l’ammassamento nel parcheggio di via Mafalda di Savoia, alle 9 il ricevimento delle autorità, e alle 9.30 la partenza per la sfilata attraverso la vie Mafalda di Savoia, Mazzini, Piazza Libertà, Viale Aldo Moro, Dalla Chiesa, Rimembranze, Mons. Camillo Carrara, Duca d’Aosta, Turati, Crespi, Piazza Caduti, Matteotti, don Cristoforo Rossi, parco Alessandri. Qui, alle 10.45, si terrà l’alzabandiera, alle 11 la Messa e alle 12.15 l’inaugurazione dell’aula-museo. Seguirà, alle 13, il rancio speciale presso l’oratorio Giovanni XXIII, per poi chiudere la manifestazione verso le 16. Alla manifestazione prenderanno parte le autorità locali, provinciali e alpine, reduci alpini della campagna di Russia, alpini rientrati di recente dall’Afghanistan, varie sezioni di gruppi provinciali, la Protezione Civile, le fanfare alpine, la banda di Albino; non mancheranno muli e mezzi meccanici, oltre che i rappresentanti delle varie associazioni sportive e culturali locali. Tutta la popolazione è invitata a partecipare.

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Pronta la nuova aula-museo del gruppo alpini di Albino

L’aula-museo che verrà inaugurata domenica 17 maggio, in mattinata, all’interno della sede degli alpini di Albino, in via Mons. Camillo Carrara, è intitolata al concittadino Franco Briolini, capitano nel 5° reggimento alpini e medaglia d’oro al valor militare. La sede, ampliata nel 2006, comprende due piani e quattro ampi locali, uno dei quali suddiviso in diversi vani, atti ad ospitare i servizi principali, come bar e cucina. Al piano superiore è presente la neonata aula-museo, un’esposizione di cimeli che documentano i momenti significativi della vita alpina, tra il 1915 e il 1948. Trentatre anni di tribolazioni, che hanno lasciato dietro di sé anche numerose testimonianze e ricordi personali che, con attenzione tipica di chi la storia la sente vicina e viva, alcuni ricercatori del gruppo hanno fatto in modo di renderli un patrimonio disponibile a tutti. Grazie, infatti, alla passione di queste persone la raccolta ha preso avvio, seguita dalle operazioni di restauro e dalla classificazione del materiale proveniente dalle zone di guerra, il cui valore morale, storico e culturale diverrà un tesoro comune, non più sottoposto al rischio di dispersione, in quanto dotato di rilevanza sociale, a vantaggio delle future generazioni. Le penne nere, oltre all’aspetto oggettuale della memoria, non dimenticano neppure chi la storia l’ha fatta e ne è rimasto segnato in modo indelebile; ossia alcuni dei nomi dei caduti che i soci amano definire “Le nostre glorie”. Vittorio Gasparini, classe 1913, capitano degli alpini e comandante partigiano. Arrestato dai tedeschi e torturato per più giorni consecutivi, ha resistito senza tradirsi e rivelare i segreti a lui noti, addossandosi le altrui colpe e riuscendo con ciò a scagionare un compagno. Condannato a morte, venne fucilato barbaramente in una piazza di Milano, poco distante dalla propria abitazione e dai famigliari. Franco Briolini, classe 1908, capitano degli alpini. Dalla sua esperienza sul fronte russo, si apprende: “In un momento particolarmente critico di un aspro combattimento, ricevuto l’ordine di contrattaccare il nemico, superiore di uomini e di mezzi, consapevole del sacrificio, si mise alla testa dei suoi alpini e li trascinava in assalto disperato, sconvolgendo le fila del nemico e mettendolo in fuga. Nel generoso e eroico tentativo immolò la sua giovane esistenza”. Aldo Maggi, classe 1917, sergente 5° reggimento alpini. Dal fronte greco, di lui si è detto che, ripetutamente ferito, cadde da valoroso, dopo aver assunto il comando del plotone rimasto privo dell’ufficiale perché ferito, guidando il reparto all’attacco. Marino Domenico Pina, classe 1897, alpino del 3° reggimento artiglieria da montagna, magnifico esempio di calma, coraggio e abnegazione, cadde nel 1915 sul campo, a breve distanza dal nemico. Luigi Pietro Persico, classe 1913, alpino del 9° alpini Btg Aquila, deceduto sul fronte russo nel 1942, in seguito a un sanguinoso corpo a corpo; e Giuseppe Persico, classe 1913, caporale maggiore del 5° reggimento alpini Btg Edolo; anch’egli prese parte alla campagna di Russia e il 17 novembre del ’42, a Bassowka, fu decorato di medaglia di bronzo sul campo; nel gennaio ’43, a Skororib, in uno dei primi combattimenti della ritirata, fu insignito della croce di guerra. Fra i pochi superstiti rientrati in patria, è deceduto ad Albino il 7 luglio del 1994.

Gloria Belotti

 

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