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QUATTRO CHIACCHIERE CON…don Giuseppe Locatelli Stampa

Prevosto di San Giuliano di Albino e Vicario Locale

La Pasqua è uno dei momenti più importanti del calendario liturgico cristiano. Si vive in maniera profonda, con forte partecipazione popolare e fede sincera. Questa intervista a don Giuseppe Locatelli, prevosto di San Giuliano di Albino e Vicario locale del Vicariato di Albino-Nembro, vuole essere un contributo offerto dalla direzione di Paese Mio ai suoi affezionati lettori, per vivere meglio e con più intensità questo speciale periodo dell’anno, il più significativo per i cristiani.

 

Come vi siete predisposti verso il periodo della Quaresima 2009?

Abbiamo messo insieme alcune idee. Innanzitutto, abbiamo tenuto conto di quanto proposto dalla Diocesi che, per quest’anno, ha dato come ambito di attenzione la famiglia; quindi, abbiamo tenuto conto della Parola di Dio, che è stata oggetto di attenzione da parte del Convegno nazionale dei vescovi, svoltosi ad ottobre; poi, abbiamo inteso puntualizzare la nostra attenzione sulle modalità di comunicazione del Vangelo, proprio oggi che ci troviamo a vivere e a lavorare in un mondo che cambia continuamente.

Come avete preparato il periodo della Quaresima?

Alla luce di quanto spiegato prima, e avendo in calendario nella prima settimana di Quaresima, la settimana degli esercizi spirituali di comunità, tutte le sere abbiamo organizzato una riflessione comunitaria; quest’anno, poi, con la novità di riproporla anche alla mattina, dopo la Messa. La scelta dell’autore oggetto delle riflessioni è caduta su un antico monaco, tale Evagrio Pontico (Ebora 345, Egitto 399), diacono e teologo, amico di Basilio il Grande e di Gregorio di Nazianzo, che visse a Costantinopoli, prima di ritirarsi poi tra i Padri del deserto (nel 385) come discepolo di Macario l'Egiziano. Nei suoi scritti, in particolare nel , organizza una prima classificazione dei vizi capitali e dei mezzi per combatterli. Infatti, è famoso per aver consegnato ai suoi monaci una semplice rilettura dei pensieri malvagi e dei mezzi per eliminarli dalla mente. Come dire, per essere felici e vivere liberi bisogna governare i pensieri, innanzitutto interrogarli e valutarli, per scoprire se sono pensieri amici o nemici, buoni o cattivi. Se sono buoni, allora si può lasciarli passare; se sono cattivi o malvagi, bisogna bloccarli, perché in un attimo possono diventare vizi, cioè vizi capitali. Grazie alle riflessioni comunitarie, dunque, abbiamo cercato di capire quali sono le porte del peccato e irrobustirci contro i vizi capitali.

Questa iniziativa ha avuto successo?

Devo proprio dire di sì, c’è stato molto seguito, peraltro ottenuto grazie all’utilizzo della radio parrocchiale. Inoltre, abbiamo stampato 550 libretti, con le preghiere degli incontri: ebbene, ne sono rimasti ben pochi, soltanto una cinquantina, a dimostrazione del successo dell’iniziativa. Quantificando, possono dire che agli incontri si sono avvicinati oltre 500 persone. Ma c’è di più: poiché questi pensieri non sono finiti, questi vengono riproposti tutti i mercoledì sera, durante la catechesi degli adulti.

Quali sono gli altri momenti forti di questa Quaresima?

Innanzitutto, la Via Crucis, al venerdì sera, allestita lungo le vie del centro storico (una Via Crucis è stata sostituita da una veglia di accoglienza del nuovo vescovo, Francesco Beschi). Quindi, una veglia di digiuno, venerdì 27 marzo, dalle 19.30 alle 20.30: partendo dalla chiesa di S.Anna, i fedeli sono giunti a piedi in parrocchia, dove si sono lette delle testimonianze sui missionari martiri del 2008; da ricordare che questa iniziativa cadeva il 24 marzo, giorno dell’assassinio di monsignor Oscar Romero. Poi, abbiamo predisposto la classica liturgia, che peraltro ad Albino si vive alla grande.

E che dire del prossimo viaggio in Terrasanta?

Oh, una precisazione. Questa Pasqua è molto particolare, perché è il trampolino per vivere l’esperienza del viaggio in Terrasanta, che la nostra comunità sperimenterà a partire dal giovedì dopo Pasqua. E’, dunque, una Pasqua che per molti è partita con largo anticipo, precisamente dallo scorso mese di ottobre, quando, dopo una celebrazione molto suggestiva, la comunità ha ricevuto la “virtù dell’anno”, cioè l’atteggiamento dell’ascolto: ascoltare di più e meglio la Parola di Dio; quindi, ascoltarci fra di noi; e ancora tornare dove è partita questa parola preziosa, cioè la Terrasanta, dove si è concretizzata, è diventata carne. Lì, in Terrasanta, percorreremo vari itinerari, alcuni diversificati, aiutati da padre Angelo Carrara, 82 anni, dehoniano: un itinerario a piedi, per esempio, sul Monte Tabor, quello della trasfigurazione, con momenti di sosta e di preghiera lungo il percorso. Saremo in 52, un bel numero.

E altri momenti della liturgia di Pasqua?

La celebrazione del venerdì santo, quando si porterà il Cristo morto per le strade, per esempio dalla casa albergo, lungo direttrici diverse rispetto allo scorso anno. Ancora, la veglia della vigilia di Pasqua, dalle 21 alle 23; e la Messa solenne di Pasqua, alle 10.30. Ma attenti, la Pasqua prosegue, va avanti per altri 50 giorni, dopo Pasqua, fino alla Pentecoste.

 

 

 

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