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Lettera Stampa

Spett. redazione di PAESE MIO,

scrivo questa mia per sottoporre un argomento che credo possa interessare molti abitanti della città di ALBINO: la sorte del QUARTIERE FIORITO.

Come parecchi di voi sapranno, il QUARTIERE FIORITO, nato negli anni 70 su un'area centralissima del comune, ha preso il posto di una esistente attività di autotrasporto merci (SAV) trasferitasi a Bergamo. L'allora convenzione edificatoria con le autorità preposte, vincolava la proprietà alla realizzazione di circa 70 appartamenti da riservare esclusivamente a locazione. Io sono uno dei primi e più vecchi inquilini del quartiere: pensate, oltre ad essere stato il primo a firmare il contratto di affitto nel lontano 1974, ero già

conduttore di un appartamento nella vecchia palazzina padronale allora esistente nel cortile dell'area di attività di autotrasportato sulla quale oggi sorge ed opera Banca Intesa-SanPaolo. La succitata palazzina fu a suo tempo demolita per far posto all'odierno Quartiere Fiorito!

Praticamente sono nato nel quartiere.... ora sono un over 60. Pensavo di dover morire nel quartiere: di vecchiaia s'intende!

La personale conoscenza dei "padroni", mi ha permesso da giovane, quando frequentavo scuola da adolescente, di fare saltuari lavoretti per la proprietaria, ora anziana sig.ra Ghilardi, che accompagnavo e aiutavo nella sistemazione dei suoi numerosi appartamenti che possedeva in quel di Bergamo citta'. Bei tempi.

Terminato gli studi, ho lavorato alcuni anni all'estero e quando sono tornato con la mia numerosa famiglia, moglie e 4 figli, mi sono stabilito nel quartiere pensando, considerato i succitati presupposti, di restarci per sempre. Il mio unico e solo stipendio da lavoratore dipendente, benché decoroso, non mi ha permesso l'aquisto di una casa di proprietà bastando a malapena a mantenere la mia grande famiglia pagando puntualmente ed ininterrottamente per quasi 40 anni affitti e spese.

Ora mi trovo sfrattato! Non ancora tecnicamente ma con un contratto che terminerà inersorabilmente nel 2011 senza possibiltà di proroga.

Sono finalmente pensionato. La mia pensione, unico introito di famiglia in quanto mia moglie da sempre casalinga ne è priva, è appena sufficiente per vivere: una volta pagato affitto e spese condominiali, mi rimane ben poco.... Nonostante ciò ho sempre pagato puntualmente il dovuto ma non mi posso assolutamente permettere affitti di mercato tantomeno acquisti di casa! Cosa farò?

Voci in giro se ne sentono tante sulla sorte del quartiere: dalla vendita di tutto il plesso a società specializzate (broker), a improbabili interventi di ristrutturazione mantenendo lo status, a ipotetiche richieste di totale demolizione e successive ri-edificazioni con criteri diversi. Tutto ciò e in ogni caso con una forte connotazione speculativa che comunque allontanerebbe definitivamente dal quartire i conduttori più deboli che di fatto si trovano privi di "un tetto" e non sanno dove andare...

Chi ha avuto possibilità se ne è già andato; qualcun altro lo farà nei prossimi mesi; ma credo che un buon 30% (me compreso) non avrà i mezzi per farlo e aspetterà lo sfratto con angoscia ed apprensione.

L'anno scorso, non appena saputa notizia riguardo l'intenzione della proprietà, ho interpellato il Sindaco del Comune che gentilmente e prontamente si è attivato dandomi una risposta formalmente corretta ma priva di assicurazioni e orientamenti al riguardo.

E' passato un anno; voci informali continuano a tener vivo l'interesse ma nessuna azione concreta si intravede all'orizzonte. La preoccupazione aumenta in vista della scadenza dei contratti. Nessuno si pronuncia in proposito. La tensione aumenta...

Trattandosi di un tema socialmente rilevante per la collettività di Albino, chiedo a voi, redazione del più diffuso organo di informazione sul territorio di fare da "cassa di risonanza" della questione pungolando proprietà, pubblica amministrazione, intermediari, associazioni e cittadini tutti a partecipare e prendere coscienza di un problema che coinvolge 70 famiglie albinesi. E' necessario iniziare a formulare concrete ipotesi risolutive e lavorare di comune accordo a delle soluzioni sostenibili da entrambe le parti, proprietà ed inquilini, tranquillizzando soprattutto questi ultimi riguardo il loro futuro.

In allegato trasmetto copia della lettera ricevuta dalla pubblica amministrazione (il Sindaco) con preghiera di utilizzarla ai fini sopra indicati.

Grato per l'ospitalità e l'attenzione, porgo saluti e cordialità.

Enzo Carrara

 

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