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Lettera Honegger Stampa

Egregio direttore,

nel numero di febbraio scorso è comparso un articolo sul suo giornale dal titolo Ho-negger o NON Ho-negger nel quale si ripercorreva la vicenda del Centro Honegger e del Consiglio Comunale in cui maggioranza ed opposizione si sono confrontate sullo stato dei lavori e sulle prospettive di quel Programma Integrato di Intervento. L'articolo riportava fedelmente le dichiarazioni del Sindaco e liquidava la posizione delle opposizioni limitandosi a dire che non hanno preso parte al dibattito e sono uscite dall'aula. In effetti questo non corrisponde a verità e restituisce un quadro molto distorto di quanto effettivamente avvenuto.

La questione si è posta con forza in quei giorni in quanto una folta delegazione delle maestranze impegnate nell’edificazione si è presentata prima in municipio per chiedere un incontro urgente con il Sindaco e poi ha presenziato al consiglio comunale in questione in quanto il proprietario del cantiere, Domenico Calzaferri, aveva deciso di sospendere i lavori fino a quando non avesse ottenuto garanzie dal Sindaco in merito alla variante urbanistica di cui tanto si è parlato.

A differenza di quanto affermato nell’articolo, le opposizioni hanno sottolineato come la situazione attuale in cui l’amministrazione finisce sotto la pressione dei posti di lavoro, sia derivata dal modo con cui in tutti questi anni è stata condotta la vicenda dall’amministrazione leghista, in particolare da quella guidata dal sindaco Cugini. Infatti solo chi si è dimostrato cieco e sordo a quanto da noi più volte sostenuto non immaginava in quale direzione ci avrebbe portato l’approvazione di questo P.I.I. e soprattutto con quali risvolti negativi sia per la viabilità che per le casse del Comune (visto che adesso si scopre il reale costo delle rotonde che dovrà realizzare il Comune). Il fatto di non aver voluto votare un atto di indirizzo del consiglio comunale al sindaco per prendere tempo e posticipare il problema, non significa, a mio parere, sottrarsi al dibattito, ma anzi andare al cuore della questione: quello cioè della necessità di coinvolgere tutto il consiglio comunale nelle scelte dell’amministrazione, senza preconcetti dogmatici di schieramento politico, ma credendo pienamente nella rappresentanza democratica. Noi non siamo il partito del NO, noi siamo in grado di assumerci le nostre responsabilità prendendo parte ad una discussione che però deve essere chiara rispetto alle prospettive finali (non si deve venire in commissione a dichiarare che ci sono 15 negozi se poi sui disegni se ne contano 40) e che ci porta ad esprimere una prima considerazione; ciò che altri hanno fortemente voluto e approvato come vanto di un’Amministrazione, sono gli stessi che ora definiscono questa costruzione un “Ecomostro”! Resta però il fatto che questa struttura è in costruzione e pertanto su questa dobbiamo entrare nel merito. Ma chi ha gestito tutta l’operazione deve ora metterci nelle condizioni di fare chiarezza e di poter ricontrattare quanto con grande superficialità non è stato fatto prima. Se ci vorranno per una volta ascoltare saremo portatori di contributi utili al confronto in cui due teste sono sempre meglio di una soltanto. Ma forse è proprio ciò che differenzia l’opposizione di oggi dalla Lega che ci ha in questi anni amministrato.

Andrea Chiesa

Caro Andrea,

effettivamente, ma non è una scusante, per motivi di lavoro non ho potuto assistere alla seduta del Consiglio del 13 febbraio scorso ma, pur avendo piena fiducia nei miei collaboratori, mi sono ascoltato il CD di tutte le 4 ore (quasi) di C.C. e, devo dire che non mi pare sia stato travisatro il senso dell’articolo. Ma andiamo per gradi. Mentre frequentavo il corso di preparazione all’esame da giornalista mi hanno insegnato dapprima a ricercare la notizia (nel caso dell’articolo in questione, il blocco dei lavori e la protesta di 250 persone). Dopodiché dare la risposta alle 5 W (cosa, dove, chi, quando e perché; tutte parole che in inglese iniziano per W). Domande a cui l’articolo risponde.

Le Sue, come quelle del consigliere Gelmi, sono opinioni, posizioni e convincimenti dettati da tanti anni di vicenda (il PII Honegger va avanti dal 2001 se non sbaglio). Non sta a me e, soprattutto, al GIORNALE sindacare se sono giuste o sbagliate. Ma, una cosa mi sento di dire: non riguardano la notizia in questione. Anche altri giornali hanno riportato il fatto dell’uscita dall’aula delle minoranze senza motivarne il gesto.

Paolo Salamoni

 

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