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Visita del vescovo alla “RSD” di Albino Stampa

Un grande momento di amore, di condivisione, di solidarietà e di affetto sincero. E’ questa la dimensione che il vescovo di Bergamo, mons. Roberto Amadei, ha ricreato nei locali del Centro di Rieducazione Motoria della Croce Rossa di Albino, dove nelle scorse settimane si è recato per salutare gli ospiti, una trentina di disabili adulti gravi, con problemi fisici e psichici, che si sono intrattenuti con lui, in compagnia di genitori, parenti e amici, nonché del personale medico e infermieristico. Un incontro semplice, dalle chiare valenze solidali, organizzato dalla stessa Croce Rossa di Bergamo, presente con il Commissario Provinciale, Milena Ferrante, e la presidentessa della Commissione Provinciale della sezione femminile, Giovanna Terzi; e coordinato dalla cooperativa sociale “La Persona” di Bergamo, che dal 2007 gestisce la struttura assistenziale di via Selvino (al di là del campo comunale Rio Re), che proprio lo scorso anno è stata accreditata dalla Regione Lombardia come Residenza Sanitaria per Disabili (RSD), in grado di accogliere, in maniera permanente, oltre 30 disabili adulti gravi, con problemi fisici e psichici.

E’ un grande regalo per tutti noi, poter far festa con il vescovo – ha detto, salutando il vescovo di Bergamo, Ester Vanotti, presidente della Cooperativa La Persona - E’ l’occasione per aprirci alla comunità albinese, alla quale siamo molto grati, e far conoscere la nostra realtà, illustrare le nostre finalità, presentare le nostre attività, spiegare i nostri progetti: con il tempo, alla luce delle mutate esigenze territoriali e delle nuove normative, la nostra struttura ha diversificato la sua mission, qualificandosi non solo come centro di rieducazione motoria, aperta all’esterno (a tal proposito, continua questa specificità), ma soprattutto come centro di soggiorno per disabili gravi”.

Quindi, è intervenuto il vescovo di Bergamo, mons. Roberto Amadei, che ha ricordato come già dieci anni fa sia stato in visita alla struttura della Croce Rossa, in occasione dell’allora visita pastorale. Dopo aver salutato tutti gli ospiti, uno ad uno, e stretto le mani a parenti, amici e personale infermieristico e medico, il vescovo ha commentato con grande semplicità l’attività della struttura, ringraziando soprattutto il personale che lavora al suo interneo: personale dalla grande professionalità, ma soprattutto dal grande amore, perché – come ha detto - “senza cuore e umanità si fa ben poco fra queste persone”.

Un grazie sincero è stato poi rivolto alla comunità locale, rappresentata per l’occasione dal sindaco di Albino, Piergiacomo Rizzi, e dall’assessore ai Servizi Sociali, Gina Bertocchi. “Non fate sentire abbandonati e isolati questi ospiti – ha continuato il vescovo - Se anche hanno qualche sofferenza in più di altri, fanno parte integrante della comunità e, come tali, vanno sostenuti e aiutati”.

Presente alla visita anche il prevosto di San Giuliano di Albino, don Giuseppe Locatelli, che ha ricordato come “la visita si inserisce benissimo nel programma della festa patronale di San Giuliano: un’occasione per stare vicino agli ammalati e a chi soffre, nella preghiera e nella carità”.

Sara Pellicioli

 

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