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Ho-negger o NON Ho-negger? Stampa

Va avanti o non va avanti il “Centro Honegger”? Il cantiere dell’immobiliare Albino Prima prosegue o non prosegue? E ancora (domanda più delicata), la maxi-operazione per la realizzazione di un centro residenziale, con albergo, cinema multisala, piscina, centro fitness, piattaforma commerciale (40 negozi e strutture di vendita alimentare), vedrà una fine o no? Domande legittime visto l’andamento dei lavori, alquanto a rilento; ma soprattutto visto quanto è successo giovedì 12 febbraio, quando circa 200 persone – imprenditori e dipendenti di piccole imprese impegnate nei lavori per la realizzazione del Centro Honegger di Albino, che vede in cabina di regia l’imprenditore edile seriano Domenico Calzaferri, si sono radunate nell’atrio del Municipio, per chiedere un incontro urgente con il sindaco e l’amministrazione comunale. Motivo? La spinosa questione della variante urbanistica, richiesta da Calzaferri e giacente negli uffici comunali da 13 mesi, che punta ad ottenere l’unificazione di due licenze (rispettivamente di 1200 metri quadrati e 1240 metri quadrati) in un’unica struttura destinata alla vendita alimentare.

E per sollecitare l’amministrazione comunale a una risposta chiara e certa, ecco che l’imprenditore ha forzato la mano, ipotizzando il blocco dei lavori, la conseguente chiusura del cantiere e la perdita del posto di lavoro per gli operai attualmente occupati. E sono stati proprio questi ultimi a far sentire la loro voce, in Municipio, riuscendo dopo circa un’ora ad incontrare il sindaco e una delegazione di amministratori. Risultato: inserire la questione della variante all’ordine del giorno del consiglio comunale di venerdì 13 febbraio. E così è stato.

In quel consiglio comunale, però, il sindaco Piergiacomo Rizzi si è tolto alcuni sassolini, in merito soprattutto ad alcune dichiarazioni fatte dal Calzaferri in alcune trasmissioni televisive di tv locali. Ed ecco la sua risposta, letta in consiglio comunale: “Nelle dichiarazioni del signor Calzaferri si evidenziano concetti completamente errati e tendenziosi, preceduti da frasi del tipo , , abbiamo una licenza da 2500 metri quadrati>, , . …ebbene, noi non abbiamo imposto nulla a nessuno, è solo lui che ha comprato l’operazione relativa ad un piano integrato già concordato con un altro operatore e poi modificato per andare incontro alle esigenze del nuovo acquirente; signor Calzaferri…ci hanno promesso…, questa è la frase più sibillina e pericolosa. Il sottoscritto, quale rappresentante dell’amministrazione comunale non ha promesso nulla a nessuno…se il signor Calzaferri ha avuto altre promesse da funzionari comunali o da politici faccia i nomi e i cognomi, con relative denunce alla Procura della Repubblica, perché altrimenti il messaggio che passa ai cittadini è quello che il rappresentante dell’amministrazione comunale, e cioè io, abbia fatto delle promesse…in merito poi al (il muro che divide le due strutture di vendita: basterebbe abbatterlo per farne una sola), è assurdo che un imprenditore avvii un cantiere da 80 milioni di euro, basandosi su una variante ipotetica che gli consente di unire due medie strutture di vendita, per arrivare a 2500 metri quadrati,, tra l’altro espressamente in contrasto con la convenzione originaria…e poi …l’amministrazione comunale non fa nascere proprio nulla: noi, se mai, siamo preoccupati di quello che sta facendo il signor Calzaferri, che danneggerà in modo irreversibile i negozi del centro storico di Albino…per il resto ricordo che la fabbrica del signor Zambaiti fa parte del comparto produttivo industriale, esattamente degli ambiti produttivi di completamento P3 e invito il signor Calzaferri ad andare a rivedersi cosa prevede il PGT, relativo alla scheda di tale ambito, dove sono categoricamente vietate tutte le strutture di vendita. Questa amministrazione su tale area non intende fare varianti di sorta…

Ne è seguita una discussione in seno alla sola maggioranza, in quanto le forze di minoranza sono uscite dall’aula. Ed è stato dichiarato che si potrebbe stendere una nuova convenzione, che potrebbe consentire alcune modifiche alla parte di edilizia privata e urbanizzativa inserita. Mentre si sono espresse perplessità sulla possibilità di unire le due strutture di vendita. La qual cosa verrà portata, a breve, dallo stesso sindaco in Regione Lombardia, per essere discussa in seno alla Commissione Vigilanza, insieme agli assessori regionali all’Urbanistica e al Commercio.

 

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