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9 Gennaio, festa patronale di S. Giuliano Martire Stampa

Il 9 gennaio scorso è stata celebrata la festa di S. Giuliano martire patrono di Albino. Una giornata meno “festosa” della Madonna della Gamba, ma altrettanto importante per la città di Albino. Infatti, tutti conoscono la vicenda della giovinetta miracolata alla gamba, ma pochi sono gli albinesi che sanno delle “gesta” di San Giuliano Martire di Antinoe, le cui Ossa sono state trafugate da due Mercanti Albinesi e portate nel nostro paese nel 843 d.C. Circa.

Bisognerebbe sapere (da Albinesi!!) infatti che le Ossa presenti nel Sarcofago d'Oro della navata destra della Chiesa Parrocchiale sono autentiche (a differenza delle reliquie a volte inventate di altre chiese di quel lontanissimo periodo) anche se non si conosce se realmente siano di S. Giuliano o di uno dei Martiri decapitati con Lui.

L'autenticità è data dal numero di corpi presenti nel sarcofago e dalle coincidenze storiche documentate nei fatti; inoltre la mancanza di eventi fantastici nel racconto della trafugazione delle ossa rende attendibile l'accaduto. Di seguito, alcuni stralci dei documenti ufficiali:

Giuliano nasce nella città di Antinoe, in Egitto; la Passio, in realtà, afferma che egli vede la luce nella città di Antiochia, metropoli dell'Egitto. L'equivoco è nato, probabilmente, da un'errata lettura dell'abbreviazione Ant.

Figlio unico, è seguito con estrema attenzione dai genitori assai benestanti, che cercano di coltivarne l'animo favorendone il suo sviluppo culturale: essi infatti gli impartiscono un'educazione eccezionale per quei tempi, tanto che egli ha, ancor giovane, una cultura straordinaria. Egli tuttavia non attribuisce molta importanza a questo suo bagaglio culturale; avendo come unica preoccupazione quella di essere un buon cristiano. La sua alta collocazione sociale gli permette di seguire i discorsi più "complicati" delle Lettere di Paolo (non dimentichiamoci che a quei tempi le lettere degli apostoli erano una vera e propria fonte di ispirazione nei predicati dei primi cristiani: spesso avvenivano vere e proprie dispute sulla morale proposta e su quale strada seguire Il messaggio di Cristo: questo fu anche uno dei motivi che spinsero la prima chiesa a darsi un dogma evangelico preciso, scartando i vangeli gnostici, cioè quelli che con fantasia evocavano usanze e abitudini estranee alla Giudea di Gesù. )

Per questo motivo frequenta ogni giorno la chiesa, si esalta nell'ascoltare le gesta dei santi e si sforza in ogni modo di imitare il loro esempio.

Giunto ormai all'età di diciotto anni, Giuliano subisce forti pressioni da parte dei genitori perché prenda in moglie una ragazza di nome Basilissa ( figlia di un'altra famiglia benestante).

I genitori di Giuliano desiderano il suo matrimonio affinché la loro stirpe possa continuare. Conoscendo la sua fede, essi gli presentano il matrimonio non solo come una necessità ai fini della perpetuazione della famiglia, ma anche come un adempimento ad un preciso insegnamento del cristianesimo, formulato dall'apostolo Paolo.

Di fronte alle continue pressioni esercitate dai genitori, Giuliano chiede ed ottiene una settimana di riflessione, onde poter prendere una decisione, che sarebbe stata, come egli dice, frutto della volontà di Dio.

Egli, infine, si sposa e convince la moglie Basilissa a non "consumare" il matrimonio, e a fondare un'ala Cristiana...femminile ( una sorta di suore se mi si consente l'esempio! Votate a Cristo e alla Castità ).

Proprio in quel periodo si scatena la persecuzione di Diocleziano e Massimiano ed entriamo nella seconda parte del racconto agiografico.

Basilissa e le sue compagne dopo pochi anni dalla fondazione dell'Ordine muoiono insieme, piuttosto misteriosamente, mentre Giuliano è denunciato al governatore Marciano e imprigionato. Riesce però a convertire Celso, figlio di Marciano, ed in seguito Marcianilla, madre di Celso, che sarà battezzata dal prete Antonino. Tutto questo gruppo al quale bisogna aggiungere il neofita Anastasio ed un certo numero di compagni anonimi in particolare venti soldati e sette fratelli vennero decapitati all'istante ogni qualvolta durante il processo a Giuliano annuivano dando ragione al Martire invece che al Dittatore, Giuliano era un eccellente oratore e aveva un bagaglio culturale che lo metteva al riparo dalla grezza cultura di Marciano (qui bisogna specificare che le ossa presenti nel sarcofago della nostra Parrocchiale è certo siano di qualcuno di questi processati. Che ci siano anche quelle del loro Catechista San Giuliano è probabile, ma non provato visto che è ovviamente irriconoscibile il corpo vero e proprio di Giuliano).

La morte del Santo e dei suoi compagni di martirio è accompagnata da straordinari fenomeni naturali: si verifica uno spaventoso terremoto che distrugge un terzo della città, tanto che non è possibile per nessuno stare in piedi. Il cielo è solcato dai fulmini, risuonano numerosi tuoni e si verifica una grandinata eccezionale, insostenibile, che distrugge la maggior parte dei TEMPLI non cristiani.

I corpi dei Santi sepolti in casse anonime dai loro carnefici, ed irriconoscibili per la grande quantità di cadaveri presenti anche non cristiani, sono recuperate dai sacerdoti di allora, grazie ad un prodigio, per cui Giuliano e i suoi compagni di martirio compaiono ognuno seduto sopra una cassa contenente i propri resti; inoltre, la volontà divina stabilisce che il sangue dei martiri si coaguli in PANE dal colore latteo, poiché la terra non aveva accolto il sangue dei martiri, essendosi saziata di quello dei malvagi.

Vengono trasferite in un tempio a loro dedicato e poi dopo l'ennesimo terremoto trafugate dai nostri concittadini, per salvarle da dispersione certa, 500 anni dopo quegli eventi!

Tornando alla morte dei martiri, bisogna dire che gli Scritti dicono che dopo la morte di Giuliano e dei suoi compagni di martirio, si verificano numerosi miracoli nel luogo in cui essi sono stati uccisi: per volontà divina, ha origine una sorgente perenne, (ma qui è abbastanza certo si tratti di leggenda visto che le rovine di Antinoe sono un'oasi tutt'ora frequentata nel deserto).

Questa sorgente è più probabile sia frutto di uno dei tanti terremoti che hanno cambiato il corso di un fiume sotterraneo, e comunque con questa acqua vengono battezzati i neofiti Cristiani per almeno 600 anni fino al decadimento definitivo di Antinoe. In particolare, dieci lebbrosi, dopo essere stati battezzati, ottengono una stupefacente guarigione, tanto da diventare addirittura di una bellezza straordinaria, mai vista precedentemente nel genere umano. Non solo: molti ciechi riacquistano la vista e i demoni sono volti in fuga.

Forse non avevate mai sentito il racconto della vita del Santo Patrono della nostra Parrocchia, ma è significativo il cammino di fede compiuto da questo giovane.

Il periodo storico in cui visse S. Giuliano fu uno dei peggiori, i cristiani erano estremamente a rischio proprio perché cristiani; dire che si era un cristiano significava assumersi la maggior parte dei rischi e firmare la propria condanna a morte. Eppure Giuliano non ha paura di tutto ciò, non ha paura di testimoniare il suo amore per il Signore. Averlo tra Noi ad Albino deve essere un onore e un esempio. Invece non viene quasi nemmeno festeggiato. Che scandalo quando si pensa che altre parrocchie senza reliquie reali fanno feste immense su fatti lontani dalla loro realtà!

Che il Santo sia sfortunato, visto che la Sua festa avviene pochi giorni dopo le troppe feste natalizie (il 9 gennaio), non deve farci dimenticare che secondo il Calendario il suo Martirio è avvenuto il giorno dell'Epifania e la sua importanza ha fatto spostare la ricorrenza al 9 di Gennaio per non sovrapporlo a quella dei Magi.

Giuliano ispirò molti Santi tra cui Sant'Alessio cui lascio a Voi l'interessante ricerca sulla Sua Vita e sul Suo Martirio.

Giorgio Fossati

 

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