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Mostra sulla prima Guerra Mondiale Stampa

L'evento ha richiamato l'attenzione di un gran numero di albinesi

Questo autunno albinese sarà ricordato per anni per la sua ricchezza di proposte culturali. Concerti, elevazioni musicali, mostre: l’assessorato alla Cultura sta sciorinando iniziative di grande interesse, che stanno catturando l’attenzione di un gran numero di albinesi. Particolarmente gradita si sta dimostrando la mostra “Da Caporetto a Vittorio Veneto: 1918, l’anno della vittoria”, realizzata dall’assessorato alla Cultura, Raccolte Civiche di Storia ed Arte, in collaborazione con la Comunità Montana Valle Seriana, la Provincia di Bergamo, la Regione Lombardia, l’associazione culturale Carlo Antonio Marino, e il contributo della Banca Popolare di Bergamo. Si tratta di un’esposizione molto originale, realizzata e curata da Fabio Terzi, 37 anni, attuale capogruppo della Lega Nord in consiglio comunale, ma soprattutto archeologo e imprenditore, appassionato di storia, soprattutto prima e seconda guerra mondiale, che già alcuni anni fa, precisamente nel 2001 aveva allestito una mostra sugli albinesi al fronte.

La mostra, che è aperta presso l’auditorium comunale, si divide in due sezioni: in alcune teche sono raccolti i cimeli e i reperti, provenienti sia dal fronte italiano sia da quello austriaco, cioè uniformi ed elmetti, copricapo e caschi, maschere antigas e armi, ma anche munizioni, gavette, materiali vari di salmeria e di magazzino, in dotazione ai soldati che stazionavano in trincea; su alcuni pannelli, invece, sono rappresentanti i documenti fotografici, i giornali e le lettere che i soldati spedivano dal fronte. Per buona parte sono fotografie inedite dell’epoca, molto singolari, che illustrano con scatti quasi rubati alla loro privacy dei soldati, come vivevano i militari durante le giornate in trincea.

La mostra rimarrà aperta fino al prossimo 14 dicembre, dal mercoledì alla domenica, dalle 10 alle 12 e dalle 15.30 alle 18.30. Sono possibili visite guidate con le scolaresche, telefonando per le prenotazioni allo 05/759950.

Da segnalare che la mostra (inaugurata il 4 novembre scorso) si inserisce fra le tante iniziative nazionali che sono state organizzate per celebrare il 90° anniversario della battaglia di Vittorio Veneto e, quindi, della conclusione della Prima Guerra Mondiale. Proprio il 4 novembre scorso, alle 19.30, l’auditorium comunale di Albino è stato teatro della presentazione della nuova legge regionale per la , votata proprio il 4 novembre, alle 13, al Pirellone di Milano. A quell’importante evento erano presenti l’assessore alla Cultura, Patrizia Azzola, il vice-sindaco, Gina Bertocchi, il presidente del consiglio regionale lombardo, Giulio De Capitani, e i consiglieri regionali Giosuè Frosio e Daniele Belotti.

Nello specifico, questa legge – così è stato detto – “vuol rendere onore alle vittime e alle immani sofferenze che tale conflitto costò anche alla Lombardia, proteggendo i segni che ha lasciato”. In altre parole, valorizza la cosiddetta “Linea Cadorna” con i suoi 240 km di estensione dal lago Maggiore al Pizzo del Diavolo (nelle Prealpi Orobie) e la “Guerra Bianca” con i suoi 180 km., dal Pizzo del Diavolo al Lago di Garda. Ma punta anche a colpire i saccheggiatori di reperti, istituendo un Registro dei Collezionisti, contro la commercializzazione clandestina dei cimeli e dei documenti storici. Promuove una partecipazione attiva dei Comuni e di altri soggetti pubblici e privati presenti sul territorio (CAI, Associazioni d’Arma e Alpini) alla conservazione e alla valorizzazione di questo ricco patrimonio storico, anche con la collaborazione al neonato Comitato Scientifico, che stabilisce chi è il collezionista doc. Inoltre, istituisce un Archivio Infotelematico generale dei beni storici, mobili ed immobili, della Prima Guerra Mondiale in Lombardia, dove sono presenti anche tutti i nomi dei caduti lombardi della Grande Guerra.

C.G.

 

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