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Lo Sport e i bambini: a Vall’Alta un felice connubio ormai consolidato Stampa

La polisportiva Vall’Alta, dopo anni di intenso e proficuo lavoro, nell’ultimo biennio è stata ridisegnata con spirito di innovazione fondato sulla fondamentale esperienza degli “storici” collaboratori e sull’entusiasmo dei nuovi membri.

I cambiamenti sono stati molteplici: a livello amministrativo è stato riorganizzato il Gruppo Direttivo con l’elezione del nuovo Presidente e di tutti i Consiglieri, alcuni di fresca nomina altri semplicemente riconfermati, tutti con ben definiti compiti e responsabilità; a livello progettuale si sono riviste tutte le attività già svolte in passato e se ne sono inserite di nuove con l’intento di realizzare attraverso lo sport un progetto educativo condiviso, che non si limiti alla sola pratica sportiva ma che, in un’ottica di più ampio respiro, contribuisca alla formazione dei più giovani e permetta anche agli adulti di consolidare valori quali il rispetto per gli altri, l’amicizia ed il senso di responsabilità.

In base a quanto affermato, essendo già ben avviate ed organizzate le attività per adolescenti ed adulti, ci si è adoperati per introdurre nuove opportunità per i più piccoli, così nella stagione 2007/2008 sono nati: Giocagol, Avviamento allo Sport e Pallavolo per bambini della scuola primaria.

Quest’anno i corsi citati sono stati riproposti e, con grande soddisfazione di tutti i membri della Polisportiva, sono stati accolti con rinnovato entusiasmo, tanto da indurre a moltiplicare gli incontri per soddisfare tutti gli iscritti. I più felici per questa piacevole situazione sono naturalmente gli “allenatori” che trovano nella voglia di partecipare dei piccoli l’appagamento migliore per il loro impegno; anche noi improvvisate scrittici, apparteniamo al gruppo di questi “allenatori” e, nelle prossime righe, vogliamo descrivere la nostra esperienza ed il tipo di lavoro che svolgiamo con i bimbi.

Quando, nell’agosto 2007, ci hanno proposto di coadiuvare Michele, che oggi si dedica al Giocagol, per attivare un corso di Avviamento allo Sport, siamo rimaste perplesse; da un lato non conoscevamo l’entità dell’impegno che ci avrebbe atteso, dall’altro avevamo sempre inteso la pratica sportiva come un qualcosa di riservato a bambini, della scuola primaria ed oltre, che dovessero assimilare i gesti ed movimenti propri di una specifica disciplina. Abbiamo allora riflettuto, consultandoci con esperti del settore, su cosa avremmo dovuto fare e quali opportunità sarebbero state offerte ai bambini, fra cui le nostre piccole, con questo tipo di corso: tutte le persone contattate si sono mostrate entusiaste del progetto e ci hanno offerto sostegno, così abbiamo deciso di accettare. Il primo anno, si sa, è quello di rodaggio e quindi il più difficile; l’entusiasmo manifestato dai piccoli e ciò che loro ci hanno insegnato ci ha però spinto anche quest’anno a riprendere l’avventura e, alla luce dell’esperienza fatta, a ripartire più organizzate e sicure.

I bambini interessati da questo corso sono i nati negli anni 2002, 2003 e 2004, ovvero Mezzani e Grandi della scuola dell’infanzia e bimbi del primo anno della scuola primaria. L’attività è subito iniziata nel migliore dei modi: abbiamo ritrovato piccoli che avevano partecipato anche lo scorso anno animati dalla stessa allegria, voglia di stare insieme ed un pizzico di competitività; abbiamo conosciuto bimbi nuovi che si sono ambientati velocemente e stanno già dando il loro contributo per la buona riuscita dei giochi e degli esercizi svolti insieme. Sono in tutto ventitré splendide persone, ognuno con le proprie abilità, tempi, timori, necessità ed aspettative; tutti diversi e per questo tutti speciali ed impegnati insieme a noi per creare, un po’ per volta, il giusto amalgama. Proprio per facilitare questa difficile operazione e per lavorare in modo migliore e più proficuo, quest’anno abbiamo introdotto nuove regole logistiche, come la riduzione della fascia di età consentita, disciplinari, come un’unica pausa per i propri bisogni, ed organizzative, come la nuova strutturazione dell’ora di lavoro insieme,quest’ultima prevede una prima fase di riscaldamento, una seconda di esercizi che di volta in volta ci avvicinano ad uno sport specifico, una terza di gioco per imparare a stare insieme in modo costruttivo. Naturalmente i bambini prediligono la fase di gioco anche se mettono impegno e buona volontà in tutto quello che fanno, ottenendo buoni risultati sia sul piano atletico, con un progressivo miglioramento soprattutto nella coordinazione dei movimenti, sia su quello relazionale, che attraverso attività specifiche sta portando ad una sempre più proficua collaborazione fra i bimbi più piccoli e quelli più grandi. Il nuovo assetto ci sta dando ottimi risultati anche se ci rendiamo conto che potrà essere ancora modificato e migliorato.

In generale i bambini si mostrano contenti per le attività che svolgono con noi, ma siamo noi ad essere le più felici: ogni giovedì quando i piccoli ci sorridono all’arrivo e ci salutano con il desiderio di vederci presto vediamo che i nostri sforzi per portare a termine un progetto comune frutto di tanto impegno è davvero valso a qualcosa.

Monica Maffi e Laura Gamba

 

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