Albino Shopping Festival è una realtà anche sociale, che favorisce l’incontro fra le persone, la bella chiacchierata all’angolo della strada, lo spunto di un invito a bare qualcosa al bar

Non c’è tempo che tenga. Vuoi il bel sole di luglio, vuoi il cielo nuvoloso e carico di pioggia dello scorso fine novembre, alla fine quando c’è festa gli albinesi non si tirano indietro. Soprattutto se la festa l’organizzano i commercianti del centro storico, intendendo anche via Roma, fino a Desenzano, e via Vittorio Veneto, via Matteotti e via Pezzotta, fin su, oltre il risòl. In questo caso, si crea un senso di appartenza alla città, che non capita in altre manifestazioni popolari, quasi gli albinesi sentano forte la presenza “civica” dei negozi di vicinato, quasi fossero un complemento necessario dell’arredo urbano. Anzi, molto di più, una testimonianza della vitalità di una comunità, che si riconosce ancora in valori veri e autentici, spesso rappresentati proprio dai piccoli negozi, ultimo baluardo di un sano e coinvolgente (perché amicale) commercio di fronte all’avanzata strisciante e tentacolare della grande distribuzione, che omogeneizza le modalità di vendita. I commercianti, invece, ultimi “baluardi” della vendita al dettaglio, vanno salvaguardati e tutelati, proprio per la loro funzione sociale, oltremodo essenziale per le categorie sociali più deboli, come giovani e anziani…e via discorrendo.

Ebbene, la recente festa dei commercianti albinesi, che si riconoscono nell’associazione “Le Botteghe di Albino”, ha fatto centro nonostante il maltempo. Merito proprio dei commercianti che, puntando su occasioni di coinvolgimento e di animazione di strada, attirando nelle vie del centro i visitatori mediante spettacoli musicali ed eventi intriganti, hanno dimostrato ancora una volta che l’aggregazione si può fare, che la festa si può allestire. E se c’è festa e incontro, c’è anche passeggio, sosta davanti alle vetrine, spesa nei negozi…e via discorrendo.

L’Albino Shopping Festival, quindi, è una grande realtà, non soltanto commerciale, ma anche sociale, che favorisce l’incontro fra le persone, la bella chiacchierata all’angolo della strada, lo spunto di un invito a bare qualcosa al bar. La festa, insomma, come momento di aggregazione, di condivisione, di partecipazione a una storia, che poi è quella della stessa città.

Grazie, dunque, a questi coraggiosi commercianti, per aver messo in piedi un così bello spettacolo: una “due giorni” carica di iniziative, di comunicazione, di messaggi importanti…e via discorrendo.

Ecco, allora, che il pensiero corre alle renne e a Babbo Natale dell’Animalcortile di Gandino, che hanno fatto da scenario alle tante fotografie dei bambini; ai truccabimbi e ai pagliacci, che hanno fatto la gioia sempre dei bambini; al disegnatore che stazionava avanti al Municipio, con una fila lunghissima di bambini (sempre loro) che volevano farsi fare il ritratto; ai Baghèt della Val Taleggio, che hanno ricreato con le loro musiche atmosfere natalizie; al dispensatore gratuito di zucchero filato; alle tante bancarelle allestite davanti ai negozi, che hanno quasi creato un salotto all’aperto, lungo le vie del centro storico. Una bella iniziativa, non c’è che dire…e via discorrendo.

Senza dimenticare una cosa importante, che tutto questo ha un costo: i commercianti si sono autotassati per portare nelle vie del centro tutte queste iniziative, hanno messo del proprio in questo evento, nonostante la crisi economica che sta colpendo un po’ tutte le categorie…e via discorrendo. Ah, necessario anche il contributo del Comune di Albino, che ha creduto in questa iniziative e che, crediamo fermamente, continuerà a sostenerla, proprio per le sue valenze sociali che sottende.

E per il futuro? Niente paura. In linea con le dichiarazioni dei responsabili dell’associazione Le Botteghe di Albino questa festa, doppia ovviamente, sia in estate che in inverno, verrà riproposta ogni anno, entrando a far parte stabilmente delle manifestazioni del Comune di Albino.

Andrea Bonomi