Affolla le vie del centro l’I Love Albino |
Due giornate dedicate al Moroni tra spettacoli, itinerari guidati e laboratori Non solo arte, ma spazio da salvaguardare Oltre duecento le persone che hanno preso parte all'I Love Albino la due giornate Moroniane promossa dal coordinamento Sant’Anna lo scorso mese per aprire le porte alla pittura e all’architettura del 500 albinese. Quello del 4 e del 5 Ottobre si è rivelato non solo un week-end d’arte alla scoperta dei luoghi, delle opere, e dei costumi del secolo in cui il Moroni visse, ma anche un momento di straordinaria e consapevole partecipazione da parte di tutta la comunità, non solo di quella che ha uno spiccato amore per l’arte, ma anche di quella che d’arte s’intende un po’ meno. “Il nostro intento - spiega Gabriella Bortolotti, responsabile del Coordinamento di Sant’Anna - è stato quello di mostrare quell’Albino da amare, quell’Albino ricca di storia e di cultura da sempre vicino ai suoi abitanti, quell’Albino da valorizzare da un lato e salvaguardare dall’altro.” Così il primo sabato d’Ottobre a partire dalle 14.30 Albino diveniva scenario cinquecentesco in grado di coinvolgere sia le famiglie, che già dalla partenza presso la Chiesa di San Bartolomeo, sono rimaste con lo sguardo fisso sulle straordinarie performance teatrali della giovane compagnia “Lavori in corso”, che riproduceva situazioni di vita moroniana, sia catturando l’attenzione dei più curiosi ripercorrendo i luoghi cari al Moroni, passando per la sagrestia, per il coro di Sant’Anna, tra le spiegazioni storico-artistiche dell’architetto Benvi Acerbis prima e di Marta Testa con Marco Zanga, guide dell’Accademia Carrara, poi. Ed è proprio attraversando l’edificio dell’ex-convento di Sant’Anna, che oggi ospita la scuola materna statale, un tempo casa dell’artista, che prende voce Giampiero Tiraboschi, autore della ricerca, a cui è stata attribuita validità scientifica, che ha individuato, in una porzione dell’ala dello stabile, la residenza del Moroni. Il percorso proseguiva poi sfociando in diversi cortili di via Mazzini. Il più affollato, quello del ristorante “Angelo Bianco”, ospitava il laboratorio creativo “Facciamo finta che…” di Maria Rosa Nani che trasformava i bambini in piccoli sarti alle prese con stoffe, nastrini, e perline che inventavano e realizzavano il proprio accessorio moroniano. Il programma domenicale riproponeva l’itinerario guidato altrettanto affollato da adulti e bambini, concludendosi poi con un pranzo presso il chiostro della chiesa della Ripa, gentilmente concesso dalla cooperativa La Fenice, nel quale ai cento commensali previsti si è dovuto far posto ad altri 40 ospiti. Al pranzo è seguita la proiezione di alcune delle immagini girate nei momenti precedenti con interventi e risate, e in via del tutto eccezionale, la non prevista visita nella chiesa della Ripa, aperta con piacere dal proprietario, il Signor Moroni. Il buon andamento delle giornate non è solo motivo d’orgoglio per il coordinamento di Sant’Anna, ma per tutti i cittadini che, in quei giorni hanno visto rivivere il proprio paese e valorizzata la propria storia. C’è anche da segnalare un nuovo ricorso al T.A.R. di Brescia da parte del Coordinamento di Sant’Anna che impugna la delibera approvata in via definitiva a giugno. Al di là dei dettagli legali che vede contrapposti, da qualche anno ad oggi, il Coordinamento di Sant'Anna con il Comune di Albino, quest'ultimo ora dovrà confrontarsi non più con quella che prima definiva una minoranza rappresentata dal Coordinamento di Sant’Anna ma da un’ampia fascia di cittadini che si fa portavoce di un sentimento condiviso “I Love Albino”. |