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Una bella festa di paese: la “borolata” di Casale Stampa

Tantissima gente, calcolata in oltre 2500 unità per un solo pomeriggio, che in certi frangenti ha mandato in tilt il regolare flusso di persone ai banchi

Mamma mia, quanta gente. Certo, il sole splendente, il caldo di questa che ha accompagnato favorevolmente le ore del pomeriggio hanno influito notevolmente nel successo della manifestazione, ma non possiamo togliere nulla alla grande organizzazione messa in campo, esattamente presso il cortile delle ex-scuole elementari, dal gruppo culturale Amici di Casale, coadiuvati per l’occasione da tanti altri volontari della parrocchia del Sacro Cuore, che è riuscito a offrire una delle edizioni meglio riuscita della tradizionale Borolata, la mega-castagnata di autunno, che ha impalmato quale regina del bosco la castagna, in questo caso nella versione più naturale, la caldarrosta.

Tantissima gente, veramente tanta, calcolata in oltre 2500 unità (si badi bene per un solo pomeriggio), che in certi frangenti ha mandato in tilt il regolare flusso di persone ai banchi per ricevere il sacchetto di castagne fumanti (quanto desiderate, anche dopo oltre mezz’ora di attesa). E in questa occasione, a bocce ferme, dopo il successo della manifestazione (si sta rivelando vincente la scelta di proporre la castagnata prima della festa della Madonna della Gamba, ma soprattutto in un calendario provinciale che la vede fra le prime proposte: del resto Casale è la terra di elezione della castagna e, come è ovvio, deve fare da apripista), è giusto segnalare i tanti volontari che, come si suol dire, si sono dati da fare per offrire un “contenitore di festa” degno di una domenica pomeriggio d’autunno: ecco Francesco, Gianni, l’altro Gianni, Ivan, Giovanni, Dino, Simona, Roby, Franco…e le tante donne che, in silenzio e magari dietro le quinte (a preparare panini, ad affettare torte, a confezionare i sacchetti di castagne), hanno contribuito al grande spettacolo della Borolata, anche quest’anno allietate dalle note di un complesso che i più conoscono da diverse edizioni. Senza dimenticare Giusy, sempre attenta e precisa nella sua mansione di custode del Museo etnografico della Valle del Lujo (aperto in via straordinaria per tutta la giornata), la nota culturale della manifestazione, che ben si è affiancata alla matrice più popolare della festa paesana.

E, allora, tutti contenti, casalesi, valligiani, albinesi, gente di tutta la Val Seriana, che ha passato alcune ore in amicizia e compagnia. Questa volta con la caldarrosta fra i denti, in attesa del prossimo mese di febbraio, quando fra i denti ci saranno i morbidi e gustosi biligòcc, vera delizia confezionata dagli Amici di Casale, nel contesto di una sagra che ha assunto valenze di fiera regionale, con tanto di marchio doc depositato, a tutela e salvaguardia della tipicità del prodotto.

Arrivederci, dunque, a febbraio.

Luigi Facchinetti

 

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