QUATTRO CHIACCHIERE CON… Mar. PAOLO D’AGNI |
Comandante della Stazione dei Carabinieri di Albino A presidio del territorio, a tutela degli interessi delle tante realtà che vi operano, per garantire vigilanza, controllo e sicurezza della popolazione, e per salvaguardare l’ordine pubblico, assicurando buoni standard qualitativi di vivibilità. Queste le linee strategiche che sottendono la presenza sul territorio comunale di Albino della Stazione dei Carabinieri, dipendente dalla Compagnia di Clusone. Una realtà operativa di alto spessore professionale, che ha fra le sue caratteristiche la dinamicità, la tempestività e il forte radicamento sul territorio, ben evidente all’interno della comunità albinese, non fosse altro che per la presenza di un notevole organico, ben tredici militari, al comando del Mar. Paolo D’Agni, sostituto Ufficiale di Pubblica Sicurezza, che tutti conoscono e apprezzano ad Albino, non solo per la sua esperienza sul campo, maturata in oltre vent’anni di presenza albinese, ma anche per la sua affabilità e simpatia, disponibilità al dialogo e comprensione, che traspare ogni volta che lo si incontra. Con lui, la redazione di Paese Mio intende fare le tradizionali “quattro chiacchiere”, per conoscere lo “stato di salute” della realtà albinese. Come è arrivato ad Albino e quali incarichi ha avuto in precedenza? Sono nato il 2 gennaio 1956 a Petronà, in provincia di Catanzaro; mi sono arruolato nel settembre del ’75, e ho fatto le mie prime esperienze sul campo in Valtellina, presso la stazione di Sondrio; quindi, l’11 novembre 1987 sono arrivato ad Albino, dove opero tuttora. Com’era la realtà di Albino, allora? Beh, più movimentata e più problematica. Forte il problema dello spaccio di stupefacenti e la presenza di una certa malavita locale, che impegnava non poco le forze dell’ordine. Fortunatamente, con un capillare lavoro di vigilanza e un’azione di prevenzione costante sul territorio, la situazione si è pian piano risanata; merito anche dell’efficienza del personale in servizio, che si è sempre prodigato quotidianamente in questa azione di controllo del territorio e di stretto contatto con la gente. Qual è l’ambito di competenza operativa della Stazione dei Carabinieri di Albino? Nella nostra caserma in via Salvo d’Acquisto, lavorano, come già detto, tredici militari, fra cui un vice-comandante e un brigadiere. Un organico necessario, per assolvere alle funzioni e ai compiti richiesti a una stazione, che si caratterizza per essere una peculiare articolazione di base dell'Arma dei Carabinieri a livello locale. La stazione, per sua natura, ha responsabilità diretta del controllo del territorio, non solo di Albino, ma anche di Pradalunga, Selvino e Aviatico, e delle connesse attività istituzionali. Sempre per le sue caratteristiche, la stazione riesce a coprire tutta la giornata, con pattugliamenti a piedi e automontati, di tipo perlustrativo. Con grande tranquillità, collabora con le istituzioni locali: in primis, il Comune di Albino; quindi, la Comunità Montana Valle Seriana; il Consorzio di Polizia Municipale Valle Seriana; l’Asl di competenza; e i Comuni limitrofi. Senza dimenticare la collaborazione con la locale sezione dell’Associazione Nazionale dei Carabinieri. La stazione di Albino, infine, è aperta al pubblico dalle 8 alle 20, mentre per l’orario notturno è inserito il trasferimento al 112. Quali sono le situazioni operative che deve affrontare la Stazione dei Carabinieri di Albino? La nostra presenza sul territorio è finalizzata alla vigilanza e al controllo, con funzioni prettamente preventive, al fine di normalizzare le situazioni emergenti. Certo, gli interventi sono anche di natura repressiva, ma sempre come ultima soluzione. La nostra è una presenza discreta, ma comunque ben evidente, anche alla luce della natura dei nostri pattugliamenti, che ci portano ad essere ben visibili sul territorio. Del resto, questa è la nostra funzione primaria: quella di fungere da deterrente nei confronti di possibili situazioni di delinquenza o microcriminalità. Che peraltro non mancano, e sono relativi alla presenza problematica di extracomunitari dell’est europeo e all’insorgenza dei cosiddetti “reati predatori”, cioè relativi alle introduzioni in appartamenti (qualche caso negli anni scorsi, ma ora quasi spariti). Da non dimenticare, poi, il nostro ruolo sociale, quale istituzione che offre consulenza ai cittadini: informazioni, consigli, accompagnamento, in un’ottica di collaborazione. In particolare, per quanto riguarda concessioni di licenze e porto d’armi. Quali sono i settori di intervento sul territorio? Le segnalazioni e le chiamate esterne ci portano ad intervenire nella risoluzione di incidenti stradali (in questo, siamo sostenuti attivamente dal personale del Corpo di Polizia Locale di Albino), nel superamento delle problematiche viabilistiche, nell’alleggerimento dei problemi legati al traffico. Senza dimenticare la risoluzione bonaria di problematiche di vicinato e il controllo delle realtà commerciali (controlli al mercato, per abusivismo commerciale). Nel complesso, comunque, la realtà di Albino è tranquilla, senza picchi di evidente pericolosità. Quale il futuro del Mar. Paolo D’Agni? Fra un anno penso (forse) di andare in pensione, ma niente paura, rimango ad abitare ad Albino, una realtà che mi ha dato tanto sotto l’aspetto professionale, ma soprattutto umano, per lo stretto rapporto che si è instaurato con la comunità. |