APPROVATO IL PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO |
Il Piano di Governo del Territorio, approvato lo scorso 22 luglio dal consiglio comunale, è un piano sostanzialmente diverso dai vecchi P.R.G., diverso nel modo d’intendere la realtà urbana ed il suo sviluppo futuro, diverso nel modo di porsi rispetto alla città, alla sua storia, alle risorse del territorio. Le continue varianti, con la legge n. 23 del 1997, avevano portato a modificare le previsioni urbanistiche iniziali del P.R.G., mettendo in serio pericolo l’utilizzo del territorio. Il PGT è un piano “intelligente” che, pur salvaguardando i cosìddetti “diritti acquisiti”, gestisce coerentemente, con la filosofia della sostenibilità ambientale, il residuo volumetrico ereditato dal P.R.G., facendo diventare, invece, strumento principale di attrazione, i programmi integrati di intervento applicati ad ambiti di trasformazione, ovvero ad aree già costruite, nell’intento di dare qualità agli spazi urbani, minimizzando il consumo di suolo non urbanizzato e promuovendo nuovi servizi, con lo scopo di migliorare la qualità della vita e del territorio albinese. Il DOCUMENTO DI PIANO, della durata quinquennale, ha messo in campo, attraverso opportunità che vengono offerte ai proprietari delle aree di trasformazione (ne abbiamo ben 10) ed a quelli dei vecchi piani norma (ATPS), la possibilità di trasformare il territorio in maniera controllata. Il territorio è un bene finito e bisogna rispettarlo e risparmiarlo; la stessa Legge Regionale n.12 del 2005 recita proprio questo, e tutto il piano è stato realizzato con tale spirito. Una considerazione a parte, merita l’area di trasformazione AT2 Piazzo-Honneger: opportunità, questa, che non si sarebbe mai e poi mai messa in gioco, se non ci fosse stato il problema reale della crisi del settore tessile, se un operatore di questo settore non avesse avuto queste aree a disposizione e, da ultimo, se sulle aree di Piazzo non ci fossero state aspirazioni ed aspettative di fruizione e di riqualificazione da parte di una larga fascia di cittadini albinesi. Speriamo che questa opportunità venga colta, sia pur governata dall’amministrazione comunale, attraverso un accordo di programma largamente condiviso, e che serva davvero a salvaguardare da future speculazioni edilizie, a un tempo l’occupazione nel settore tessile e a un tempo ancora la parte più pregevole dal punto di vista ambientale del territorio di Piazzo, attraverso un PLIS che partirà al più presto. Oltre al PLIS di Piazzo, è stato previsto, ed è già in fase di avanzata stesura, il PLIS del Serio, in accordo con la Comunità Montana Valle Seriana. Che dire poi dell’ambito di compensazione dell’Albina? L’obiettivo è quello di creare il grande parco pubblico naturalistico dell’Albina, attraverso l’acquisizione, con la compensazione di tutte le aree private rimaste, sottraendo per sempre il delicatissimo ambito dalla rendita fondiaria. Penso che quella dei parchi sia la più grossa operazione mai portata avanti dall’amministrazione comunale di Albino, in difesa e per la salvaguardia del patrimonio ambientale e naturalistico del nostro territorio, con l’incremento, al tempo stesso, del patrimonio comunale. Il Piano che è stato approvato è un Piano che per gli ambiti produttivi progetta la possibilità di trasformazione d’uso, piuttosto che di forma. Tali trasformazioni avvengono mediante il governo delle superfici edificabili delle aree da cedere (aree di atterraggio) e sulla base di un progetto “sostenibile” che deve garantire miglioramenti ambientali e fruizione pubblica, senza determinare dismissioni produttive o allontanamento della forza lavoro del Comune di Albino. Bisogna inoltre evidenziare che in tutti gli ambiti e le aree di trasformazione, il PGT non determina diritti edificatori, ma li rimanda alla conformazione in sede di approvazione di Piani attuativi ed è solo in questo momento che al suolo viene conferito diritto edificatorio, il quale potrà avvenire solo in presenza di determinati requisiti qualitativi del progetto e l’individuazione di una certa quantità di edilizia convenzionata. Opportuno, inoltre, è stato introdurre nella normativa del piano una serie di requisiti minimi, da garantire per quanto riguarda la sostenibilità ambientale e l’efficienza energetica delle edificazioni ed anche forme di incentivazione in termini di “bonus” volumetrici e di riduzione degli oneri di urbanizzazione, in linea con quanto previsto dalle disposizioni nazionali e regionali in tema di edilizia bioclimatica e di risparmio energetico. Il PIANO DEI SERVIZI ha definito il “catalogo dei servizi” che raccoglie, descrive, quantifica e qualifica tutti i servizi attivi o da attivare sul territorio di Albino. Sono stati inoltre individuati quei servizi che per caratteristica di proprietà pubblica o di asservimento perpetuo all’uso pubblico, possono configurarsi come attrezzature, quindi conteggiabili per il raggiungimento dello standard di 18/mq/ab. previsto dalla L.R. 12/2005. I restanti servizi, attivabili da privati e riconducibili a risposte di bisogni reali emersi dall’indagine sulla domanda, sono stati classificati, quantificati e qualificati e, pur non rientrando nel bilancio di verifica dello standard, rientrano nell’attività di monitoraggio previsto per la gestione del piano dei servizi . Le prossime azioni di progetto previste nel quinquennio, sono: -la realizzazione del nuovo polo scolastico -la riqualificazione degli spazi aperti (strade e piazze): sono stati individuati 20 ambiti di riqualificazione -il progetto ambientale del parco dell’Albina -il progetto ambientale del parco naturale di Piazzo -la realizzazione del percorso ciclopedonale della Valle del Lujo -la realizzazione del parco lineare della Valle del Lujo -la realizzazione di un percorso didattico a Casale -la realizzazione di un ostello a Casale Penso che questo sia un buon Piano, innovativo nel modo di concepire il territorio e massimamente rispettoso dello stesso. Sono convinto che anche le minoranze, al di là delle dichiarazioni “di facciata”, lo abbiamo apprezzato; noi ne siamo orgogliosi. A tal proposito, ringrazio gli architetti Manzoni e tutti i loro collaboratori che l’hanno redatto, nonché il consigliere arch. Coltura per l’impegno competente che l’ha caratterizzato durante tutta la stesura del PGT ed in modo particolare durante le Commissioni (in mia assenza). Il sindaco, prof. Piergiacomo Rizzi |