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APPROVATO IL PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO DI ALBINO: PER PIAZZO UNA DOCCIA FREDDA Stampa

Le osservazioni della Associazione”Insieme per Piazzo” bocciate dal Consiglio Comunale. Piazzo ora è assimilato a comune area agricola. Sarà possibile costruire abitazioni e strutture di servizio all’agricoltura molto estese. Il Parco di interesse sovracomunale (PLIS), contrariamente alle promesse del sindaco, non è stato istituito: è rimasta una semplice “intenzione” nelle norme attuative del piano.

Nelle scorse settimane si è chiuso il percorso di approvazione del nuovo Piano di Governo del Territorio (PGT) di Albino. Come tutti ormai sapete, anche per i nostri numerosi interventi su questo giornale e in altri contesti, l’attenzione su Piazzo è stata fortissima. Nel PGT ha trovato infatti sede il famoso progetto di scambio tra Cotonificio Honegger e Comune.

Il progetto di scambio prevede che, a fronte della possibilità di edificare sulla fascia bassa di Piazzo, il Cotonificio Honegger ceda al Comune l’area restante di sua proprietà (si tratta di 320.000 mq). Destinazione di questa e delle altre aree di Piazzo è il futuro e tanto auspicato Parco Locale di Interesse Sovracomunale (PLIS), che avrà un’estensione di 750.000 mq.

Tutto bene? No, purtroppo dobbiamo dire no. Perché questo scambio è appunto futuro e subordinato ad una serie di condizioni poste in capo al Cotonificio piuttosto (e giustamente) stringenti. Sostanzialmente il Cotonificio deve assicurare che i ricavi dell’operazione siano re-investiti nell’azienda al fine di mantenere l’occupazione a livelli attuali almeno per 5 anni. Però i venti di crisi del comparto non promettono nulla di buono e quindi il rischio che salti tutto è alto.

Consci di questa situazione l’ Associazione “Insieme per Piazzo” aveva nei mesi scorsi “fatto pressing” sull’Amministrazione comunale al fine di approvare fin da subito il PLIS. In pratica abbiamo prima “suggerito” e poi chiesto formalmente nelle osservazioni, di istituire il PLIS subito, senza aspettare chissà quali “tempi giusti” e varianti al PGT.

L’aspettativa era alta, anche perché lo stesso Sindaco si era dichiarato favorevole, fino a confermare la cosa pubblicamente (Paese Mio del Maggio 2008). Invece no, il PLIS non è stato istituito; nel testo del PGT rimane solamente “l’intenzione di costituire un Plis a Piazzo”. Tutto ciò non sarebbe poi così grave: abbiamo aspettato tanto, si potrebbe aspettare ancora un po’.

E invece è grave perché “A LATO” la norma di governo del territorio di Piazzo è stata modificata. Come sapete, fino ad ora Piazzo è sempre stato in salvaguardia, con vincolo d’ inedificabilità assoluta, anche senza l’istituzione di parchi di alcun genere. Ora, con il nuovo PGT, la normativa per Piazzo è stata assimilata a quella delle aree agricole. In tal senso possono (anzi devono) essere applicate le possibilità di costruire definite dalla legge regionale n. 12/2005 che permette agli agricoltori di edificare strutture di servizio (stalle, ricoveri, ecc..) fino a coprire il 10% della superficie aziendale, ma anche abitazioni destinate ai conduttori del fondo.

L’Associazione “Insieme per Piazzo” si era accorta di tutto ciò e nelle osservazioni aveva proposto una notevole riduzione degli indici che vanno a determinare i volumi costruibili, in modo da evitare speculazioni edilizie. Anche perché Piazzo non è un' area agricola comune. Lo stesso PGT la inquadra come facente parte degli “Ambiti ed elementi del paesaggio agricolo tradizionale”. Niente da fare: le nostre osservazioni sono state tutte bocciate dalla maggioranza dei Consiglieri comunali (Lega Nord e Forza Italia). Quindi di fatto oggi ci troviamo di fronte ad una situazione che è peggiore rispetto al passato.

Capite che doccia fredda? Aspettavamo il PARCO, ci siamo ritrovati un’ area agricola priva di sostanziali tutele. Ma ormai siamo sotto elezioni e i veti incrociati tra le parti potrebbero impedire qualsiasi passo avanti nella realizzazione del Parco. Nel frattempo ci sarà tempo per i soliti noti di avanzare richieste di edificabilità, formalmente ineccepibili e quindi non contrastabili. Ci piacerebbe essere in errore, ci piacerebbe essere sonoramente smentiti, ma questa volta non dalle parole, ma dai fatti.

 

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