Pechino addio, ma Londra... |
Greta Carrara, la ragazzina non vedente dalla nascita, non ce la fatta a qualificarsi per le parolimpiadi di Pechino. L'hanno separata dal traguardo solamente 4 secondi nei cento stile libero, mentre nei cinquanta poco più di 2. L'ultima gara per poter centrare il tempo è stata agli italiani giovanili che si sono svolti a Monza il 26-27 aprile dove dove sì, si è migliorata, ma non abbastanza da permetterle di andare a Pechino. Il tempo limite per i 100 stile libero era era fissato in 1.22.8 e quello per i 50 metri era di 36,8; i tempi realizzati da Greta in quel di Monza son stati rispettivamente di 1.26.8 e 39.1! A rimarcare la delusione, il fatto che i 100 metri dorso (la gara preferita da Greta) è stata cancellata dalla manifestazione a livello femminile. Conoscendola, nelle sue parole non c'è rabbia per la mancata qualifica, solo un po' di delusione. “Ho fatto tanti sacrifici per raggiungere questo risultato e alla fine non ce l'ho fatta. - sottolinea Greta - Sono cosciente del fatto che mi sono impegnata al massimo, che chi mi ha allenato ha sempre cercato di farmi migliorare in tutti i campi, che avevo molta gente che credeva in me. Però sono ancora giovane, perciò penso che avrò altre occasioni per rifarmi e dimostrare ciò che valgo. E poi, sinceramente, se fossi andata mi sarei dovuta allenare tutta estate mattina e pomeriggio perciò... guardo il lato positivo della cosa!!! Naturalmente non ho esaurito i miei obbiettivi. Non posso andare a Pechino? Vorrà dire che punterò a Londra! Tra quattro anni i giochi olimpici si terranno proprio lì, perciò mi preparerò per quelli.” Molte persone, cominciando dagli atleti stessi, dovrebbero prendere esempio dalle sue parole. Ha ragione: è giovane e, anche se ha mancato la qualificazione per Pechino, ci sono altre olimpiadi. E se non riesce per quelle di Londra, conoscendo la sua caparbietà, tenterà per quelle successive. Di gioie e delusioni la vita ne è piena...a qualsiasi livello. L'importante, come riesce lei, è di far tesoro di tutte le esperienze: rialzandosi, quando si cade e rimanendo con i piedi per terra, quando ci si galvanizza troppo. |